Creative Commons presenta le licenze 4.0, la cui realizzazione ha richiesto più di due anni.
Secondo l’associazione, sono le licenze più globali e legalmente robuste prodotte sino a oggi, e sono particolarmente adatte per essere utilizzate dai governi e da altri soggetti interessati a pubblicare informazioni provenienti dal settore pubblico, o banche di dati, in modo particolare per gli enti dei paesi appartenenti all’Unione Europea. Questo perché il raggio di azione delle licenze è stato allargato, tanto che ora includono il diritto “sui generis” sulle banche di dati.
Tra le altre nuove caratteristiche troviamo una maggiore leggibilità e organizzazione del testo, un’attribuzione “di buon senso”, e un nuovo meccanismo che permette a chi violi inavvertitamente la licenza di riguadagnare automaticamente i propri diritti se la violazione è sanata in modo tempestivo.
Il processo di creazione della versione 4.0 ha coinvolto molti appassionati membri della rete di esperti di diritto e di licenze pubbliche, e l’attiva open community.
Attualmente Creative Commons si sta dedicando alle traduzioni ufficiali del codice legale (NdFM, ovvero il testo giuridicamente vincolante della licenza), in collaborazione con la propria rete di affiliati e la comunità. Le traduzioni (NdFM, i deed, i testi semplificati e comprensibili a chiunque) sono in corso e molte sono già state completate.
La versione italiana sarà online a breve.
www.creativecommons.it/
Tags 4.0 banche di dati Creative Commons database deeds diritto sui generis licenze
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