ROMA – La vicenda evolutiva di Internet, rete nata spontaneamente e cresciuta in maniera anarchica, procede per tappe, in assenze di specifici atti che regolino più ampiamente la materia. Lo scorso 2 agosto è stato compiuto un importante passo verso la protezione delle opere diffuse via Web, primo atto in Europa direttamente rivolto a combattere il fenomeno della pirateria internettiana. La Siae (Società che tutela i diritti di autori ed editori) ha firmato con il Gruppo Editoriale L’Espresso un accordo che riguarda le operazioni rese possibili dalla tecnologia digitale e dalla diffusione della Rete: lo ‘streaming’ (ovvero la diffusione di opere musicali via Web), il ‘downloading’ (la vendita on-line) e il ‘web casting’ (trasmissione di programmi radiofonici via Internet). L’accordo è suddiviso in due parti: la prima come si legge in una nota diffusa dalla Società è riferita alla licenza multimediale della Siae e prevede il pagamento dei diritti d’autore per la diffusione e la vendita di musica da parte dei ‘content provider’ che intendono svolgere attività commerciali di queste genere tramite la Rete. La seconda parte dell’accordo – prosegue la nota – prevede l’autorizzazione da parte della Siae per l’uso degli stessi repertori musicali per attività di ‘web casting’.
Si tratta di un passo significativo per il riconoscimento di Internet quale nuova media; infatti, viene esteso anche alla Rete il sistema di autorizzazioni previsto per l’uso dei repertori da parti delle emittenti televisive e radiofoniche. Secondo il Commissario straordinario della Siae, Mauro Masi, l’accordo dimostra che "il mercato della cultura può svilupparsi su Internet rispettando il diritto d’autore". La nota diffusa dalla Siae precisa che la firma dell’intesa "ha anticipato i tempi in vista delle decisioni della Commissione Europea, con una licenza multimediale e una serie di accordi, che legittimano l’uso in Rete di repertori musicali tutelati dalla Società Italiana degli Autori ed Editori". Va notato che, attraverso la licenza multimediale, viene di fatto incoraggiata l’introduzione di strumenti di controllo della proprietà intellettuale, come i cosiddetti ‘watermark’ (codici di riconoscimento visibili), fornendo quindi un’arma in più alla lotta contro la pirateria informatica. Con l’accordo firmato con la Siae, il Gruppo L’Espresso entra di forza nel mercato della diffusione on-line di opere multimediali, tramite la propria società Kataweb, con prospettive di grande interesse per i consumatori che intendono acquistare prodotti tramite la Rete.
Pierluigi Sandonnini
"Il Corriere delle Telecomunicazioni – Anno III N. 104 09/08/1999"
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