Il Presidente D’Annunzio: la SIAE lo ricorda a 70 anni dalla sua morte

Forse non tutti sanno che Gabriele D’Annunzio è stato Presidente onorario della SIAE dal 1920 al 1938. Per ricordarlo nel settantesimo anno dalla morte la Società Italiana degli Autori ed Editori gli dedica una giornata di studi.
In occasione dell’incontro, che si svolgerà a Roma in autunno, sarà raccontato e presentato dai più autorevoli studiosi un D’Annunzio inedito. Non tanto il vate decadente e guerriero, lo scrittore notturno e il bardo combattente, ma soprattutto il D’Annunzio sensibile alle battaglie in difesa del lavoro degli autori, attento ai diritti e al ruolo dello scrittore di teatro in un’epoca in cui l’industria culturale stava sviluppandosi prepotentemente, spesso a scapito degli autori.
Un D’Annunzio che lottava con impresari e capocomici, si confrontava serratamente con gli editori, consapevole del valore dell’autore a fronte delle molteplici forme di utilizzazione dell’opera. E se non un antesignano fu, a suo modo, una figura esemplare d’un artista sublime” legato anche al dato materiale dell’opera: non solo all’ ispirazione, ma anche al mestiere, alla creazione intesa come professione, con tutto quello che ne conseguiva, e cioè autonomia, immaginazione, studio e remunerazione.
Capace di cavalcare quegli aspetti che anticipavano la Società dello spettacolo (il gesto, l’apparire, gli slogan, la pubblicità come messaggio ecc.), D’Annunzio si dimostrò un artefice particolarmente consapevole e agguerrito, un vero professionista delle lettere, unendo calcolo e passione, trasgressione e regola, pretendendo giustamente, che il suo lavoro fosse concretamente riconosciuto e giuridicamente garantito.”

Su Giovanni d'Ammassa

Avvocato con studio in Milano dal 1997, coltiva sin dall'Università lo studio e l’insegnamento del diritto d’autore. Fonda Diritttodautore.it nel 1999. Appassionato chitarrista e runner.

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