Il Parlamento Europeo ha approvato con un iter di urgenza la Direttiva relativa alle misure e alle procedure volte ad assicurare il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale.
330 voti a favore 151 contrari e 39 astenuti, questo il computo della votazione.
Il documento dovrebbe essere siglato alla fine della settimana e, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, vi saranno due anni di tempo perché sia recepito nelle legislazioni nazionali dei Paesi membri.
La Direttiva prevede per i pirati o i contraffattori sanzioni di natura civile, mentre le conseguenze di natura penale sono state rimosse rispetto a quanto contenuto in una precedente versione della stessa.
Un emendamento approvato dal Parlamento ha stabilito anche che le norme sono rivolte alla repressione delle attività condotte su vasta scala e non sarebbero perciò applicabili al singolo utente che abbia in buona fede scaricato dei file dalla Rete.
Molti dei Parlamentari interpellati nell’occasione hanno sottolineato l’enorme danno economico e in termini occupazionali che la pirateria legata alla proprietà intellettuale genera, e il fatto che spesso i proventi di tale attività siano raccolti da grandi organizzazioni criminali o addirittura servano a finanziare attività terroristica.
Da qui la necessità di fornire nuovi mezzi per arginare il fenomeno anche attraverso l’armonizzazione degli assetti normativi degli Stati membri.
La Direttiva ha comunque suscitato e suscita la preoccupazione di molte associazioni di consumatori o di organizzazioni per la salvaguardia dei diritti civili.
Tra queste ultime molto attiva è IP Justice che attraverso le parole di Robin Gross ha espresso preoccupazione in relazione alla tutela dei diritti dell’utente.
Questi potrebbe trovarsi esposto ad arbitrarie azioni investigative da parte dell’industria legata all’entertainment che appare essere tra le più colpite dal fenomeno della pirateria e della contraffazione.
La redazione (Raimondo Bellantoni)