I giorni 4 e 5 febbraio a Los Angeles si è tenuto un summit che ha visto la partecipazione di rappresentati di primarie aziende del mondo della tecnologia e dell’entertainment quali Emi, Fox, Streamcast, Microsoft, Vitaminic, Dysney, Constellation, ecc.
Una commissione di esperti ha infatti affermato che pensare di poter proteggere i CD dalla possibilità di effettuare copie è impossibile e che le case discografiche, anziché impegnarsi in una battaglia ormai persa, dovrebbero dedicare i loro sforzi alla creazione di servizi online e al Digital Rights Management (DRM), cioè ad attivare un sistema per la gestione dei diritti relativi alla proprietà intellettuale del materiale reso disponibile online.
Non va inoltre dimenticata la polemica in atto, relativa alla attivazione di sistemi di protezione dei CD che limitano la fruibilità del supporto da parte del consumatore.
La redazione