FAPAV replica alla richiesta di una moratoria all’AGCOM circa l’ipotesi di regolamentazione in materia di Proprietà Intellettuale

Riportiamo integralmente il comunicato FAPAV diffuso nei giorni scorsi in risposta alla richiesta di una moratoria all’AGCOM circa l’ipotesi di regolamentazione in materia di Proprietà Intellettuale.

La FAPAV – Federazione Antipirateria Audiovisiva ” intende replicare alla richiesta di una moratoria all’AGCOM circa l’ipotesi di regolamentazione in materia di Proprietà Intellettuale, attualmente in corso di consultazione pubblica.
Riteniamo opportuno esordire precisando che la pirateria rappresenta a tutt’oggi il principale ostacolo allo sviluppo del mercato digitale dei contenuti, al rilancio dei nostri comparti ed un freno all’innovazione e alla creatività nel nostro Paese. I numeri parlano chiaro: centinaia di milioni di euro persi per le violazioni del Diritto d’Autore e tutte le statistiche recenti confermano come il tasso di pirateria registrato in Italia abbia superato i livelli di guardia ed abbia raggiunto i massimi livelli del traffico illecito mondiale.
Non è un caso che tutti i principali Paesi del mondo stiano adottando dei piani straordinari per contrastare la dilagante diffusione di materiale illecito attraverso le reti digitali.
Nel merito, in primo luogo spiace rilevare la strumentalizzazione dei promotori della petizione che scambiano il significato di censura” con quello di rispetto del diritto. Libertà di accesso non significa libertà di acquisire contenuti abusivamente.

Internet non è una grande biblioteca gratuita.
Libertà e accesso non condizionato non vuol dire “tutto gratis” (film, musica, videogiochi, libri ecc), a scapito dei diritti altrui: le condotte illegali vanno impedite alla nascita e i comportamenti illeciti devono essere disincentivati, attraverso la prevenzione ed il controllo.
Le reti di comunicazione elettronica sono una grande opportunità di scambio, prossimità , confronto e anche di business, a condizione che ci sia un quadro di regole certe e condivise.
Ecco perché riteniamo l’intervento AGCOM necessario, auspicabile e assolutamente prioritario.
A livello giuridico, l’ipotesi di un provvedimento inibitorio da parte dell’Autorità (di siti completamente illegali e pirata) è assolutamente lecito in quanto previsto dal decreto legislativo 70/2003 che permette all’autorità amministrativa “avente funzioni di vigilanza” di intervenire preventivamente per porre fine alle violazioni. Il Decreto 70 va letto inoltre congiuntamente all’articolo 182-bis della legge 633/1941 e al recente Decreto Lgs. 44/2010 (c.d. Decreto Romani) che configurano un dispositivo giuridico chiaro ed esaustivo.
Alla luce delle regole vigenti, è fuor di dubbio la legittimità e la competenza dell’AGCOM ad intervenire – impregiudicato l’intervento dell’autorità giudiziaria – nei riguardi dei gestori dei siti internet sui quali dovessero essere ospitati contenuti digitali coperti dal Diritto d’Autore, senza l’autorizzazione del titolare.
Come conferma la giurisprudenza (cassazione e costituzionale), il binario amministrativo e l’intervento del giudice penale non sono escludenti, bensì potenzialmente complementari. In diverse sentenze si conferma la possibilità che norme penali ed amministrative convivano, con funzioni ed effetti diversi nella sfera giuridica del soggetto cui sono irrogate.
A livello tecnico: il sistema ipotizzato dall’Autorità circa i sistemi di prevenzione e contrasto alle violazioni online del diritto d’autore è articolato in maniera efficace, bilanciato e appare proporzionato agli interessi che si vuole garantire. Le opzioni di risposta in termini di prevenzione sono essenzialmente due, integrandosi reciprocamente:
1) Modello Notice and Take Down (preavviso e rimozione) con sanzione all’operatore inadempiente, previo rapido contraddittorio tra le parti;
2) Inibizione IP/DNS per i siti pirata con server localizzati al di fuori dei confini nazionali.
Si tratta di risposte, che non riguardano l’utente finale, poco invasive, semplici e con alta valenza dissuasiva del comportamento illecito presso il violatore. Non si disconnette l’utente bensì si viene messi nelle condizioni di non violare la legge, bloccando alla fonte l’immissione abusiva di contenuti pirata. Una formula elementare quanto efficace, come dimostra il caso di Pirate Bay: una riduzione dell’ 80% di accessi al sito in poche settimane.
D’altra parte i Monopoli di Stato applicano con successo questo sistema per contrastare le scommesse on-line dal lontano 2007, senza attendere l’intervento della magistratura ordinaria.

Questa è censura’
Da ultimo, tali petizioni non fanno altro che favorire atteggiamenti strumentali e pericolosi riverberi nei confronti dei media e del consumatore finale, lasciando intendere che su Internet trovi di tutto ed è tutto gratis, non distinguendo tra legale e illecito.
FAPAV auspica sempre il confronto aperto purché sia scevro dalle contrapposizioni ideologiche e preconcette. Allo stesso tempo siamo convinti che l’Autorità debba dare rapidamente seguito a questo provvedimento e aprire così la strada ad una politica che metta al centro i contenuti creativi, senza cedere alla demagogia e alle facili strumentalizzazioni.
E’ una questione di civiltà , prima ancora che di legalità .”

Su Giovanni d'Ammassa

Avvocato con studio in Milano dal 1997, coltiva sin dall'Università lo studio e l’insegnamento del diritto d’autore. Fonda Diritttodautore.it nel 1999. Appassionato chitarrista e runner.

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