Si è riaperto nei giorni scorsi il lungo contenzioso tra l’industria discografica e l’Enpals in merito alle pretese dell’ente di assoggettare a contributo non solo le prestazioni degli artisti in sala di registrazione, ma addirittura le royalties da questi percepite nell’ambito di un contratto discografico.
“Ancora una volta la scelta legislativa viene demandata alla magistratura con grave pregiudizio di un settore industriale che viene trattato come un evasore contributivo” ha dichiarato Enzo Mazza, direttore generale di FIMI.
“Abbiamo chiesto un urgente incontro al Ministro Maroni, è naccettabile l’atteggiamento di ENPALS che, in totale assenza di un chiarimento normativo, forza la mano e si produce in ispezioni con richieste di contributi milionari che daranno origine a nuovi ed infiniti procedimenti giudiziari, intervenendo peraltro contro un settore già in stato di crisi”.
FIMI chiede che venga istituito un tavolo urgente presso il Ministero del Lavoro con ENPALS e le categorie interessate, e che nel frattempo il Ministro attui una moratoria sul fronte ispettivo consentendo un chiarimento legislativo.
La redazione (GD)