“I dati elaborati in questi giorni dall’Osservatorio dello Spettacolo della SIAE- assolutamente provvisori- non sono positivi.
Questa volta non è valsa la legge psicologica, secondo la quale i cittadini nei periodi di crisi tentano di fuggire dalle preoccupazioni, rifugiandosi nei passatempi ludici, per evadere dai problemi quotidiani ed anche per lo spettacolo la crisi si sta facendo sentire.
I dati prendono in considerazione l’intero 2008 e sono messi a confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente.
Nel 2008 la spesa degli italiani per lo spettacolo dal vivo e il cinema è diminuita del 4,67%.
Il cinema, pur restando dopo il ballo il divertimento più amato dagli italiani, segna un meno 5,24%.
Male le attività teatrali (-11,97%) e, in particolare, male il teatro di prosa (-11,09%) e la lirica (-11,51%); un po’ meno male la rivista e la commedia musicale (-6,47%).
Da questi dati tutti negativi ne emerge solo uno positivo, quello delle attività concertistiche (+6,74%) in cui la positività si rileva solo nei concerti di musica leggera (+9,67%) a fronte di un leggero decremento di quelli di musica classica (-4,16%) e di quelli jazz (-1,06%)”.
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