Così ha deciso il giudice distrettuale americano Ronald Whyte nel procedimento iniziato da MP3Board.com contro la potente associazione delle case disografiche americane RIAA.
Il giudice non ha accolto le istanze di MP3Board, che voleva che le fosse riconosciuta la legittimità dei link proposti dal proprio motore di ricerca, che individua file musicali MP3 in Internet.
Secondo il giudice americano un link può costituire un reato se il materiale a cui il link punta è illegale. Viene perciò di fatto negata la liceità di un link a una pagina web che pubblica materiale contraffatto, anche se questa si trova su server altrui.
La decisione avrà sicuramente molte ripercussioni nel mondo Internet.
La redazione – Fonte: CNET