Il convegno sul diritto di autore e contraffazione organizzato a Milano da Assolombarda martedì scorso ha messo in luce la pessima posizione che il nostro paese occupa nel settore della contraffazione: prima in Europa, terza nel mondo, un giro di affari che va dai 3 ai 5 miliardi di euro, con un incremento del 1.300% negli ultimi anni.
Il problema è soprattutto culturale: fintantoché ci sarà chi acquista prodotti contraffatti (moda, CD, videogiochi, profumo, ecc.), il mercato sarà florido, tantoché dietro ci sono le grandi organizzazioni criminali: da qualche giorno circola la notizia che i proventi derivanti dalla vendita di prodotti contraffatti siano una delle fonti di finanziamento di Bin Laden.
Il convegno ha visto l’intervento di esponenti della magistratura e delle forze dell’ordine, come il col. Mecarelli della Guardia di Finanza, che ha illustrato le difficoltà operative e il fatto che molti dei prodotti contraffatti, come shampo, profumi e altri, siano dannosi per la salute.
Sono intervenuti i rappresentanti delle maggiori associazioni dei produttori: veemente l’intervento di Ivan Cecchini, direttore generale AIE (Associazione Italiana Editori), che, oltre a puntualizzare le problematiche che l’editoria italiana affronta quotidianamente a causa della pirateria libraria, citando il caso di due milioni di libri falsi sequestrati a Napoli, si è scagliato contro la magistratura e i politici, che poca attenzione pongono sull’argomento.
Enzo Mazza, direttore generale di FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana), ha ricordato che oggi, principalmente a causa della pirateria, quasi nessuna azienda è più in grado di investire in artisti emergenti, e ha riaffrontato l’annoso problema dell’IVA al 20% (e non al 4% come i libri) sui prodotti musicali.
Sono intervenuti inoltre Carlo Guglielmi, presidente di INDICAM (Istituto per la lotta alla contraffazione di marchi e prodotti), Giuseppe Modenese, presidente onorario della Camera Nazionale della Moda italiana, altro settore fortemente colpito dalla contraffazione, e Claudia Pavoletti di BSA (Business Software Alliance), moderati da Gianfranco Fabi, vicedirettore vicario de Il Sole 24 Ore.
Ha chiuso i lavori il Ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano, il quale ha assicurato che il governo, e in particolare il suo ministero, sta ponendo la massima attenzione al problema.
La redazione