Nell’ambito di un consolidato programma di attività di controllo del territorio, nei giorni scorsi sono stati effettuate diverse verifiche da ispettori della rete territoriale della Sede Regionale Siae di Palermo e da militari della Guardia di Finanza della Compagnia di Enna nelle copisterie operanti nelle adiacenze delle sedi universitarie della città.
L’attività ha portato al sequestro di alcune migliaia di copie di testi didattici di anatomia, diritto, matematica, delle quali la maggior parte digitalizzate in formato pdf, opere librarie riprodotte integralmente per uso non personale e con finalità di lucro. Sono state contestate le violazioni penali di cui all’art. 171-ter della legge 22 aprile 1941 n. 633 sul diritto d’autore.
Le attività di contrasto al particolare fenomeno della pirateria reprografica realizzata dalla sinergica collaborazione tra la Siae e la Guardia di Finanza, estesa periodicamente anche ai punti di riproduzione delle altre sedi universitarie di Palermo, Messina e Catania, hanno riguardato l’intera filiera illegale del libro, dalla disponibilità di un magazzino virtuale costantemente aggiornato attraverso l’illecita digitalizzazione di testi universitari alla riproduzione abusiva di copie degli stessi testi sulla scorta delle richieste degli studenti. La pirateria reprografica, oltre a generare dannosi effetti sull’economia sana e sul mercato regolare, con ricadute negative non solo sugli autori ed editori ma anche su tutto l’indotto produttivo e distributivo del particolare settore commerciale e culturale, implementa l’evasione tributaria e contributiva.
I titolari dei punti di riproduzione di opere librarie possono regolarizzare le proprie posizioni presso i competenti uffici periferici della Siae, provvedendo alla sottoscrizione della prevista presa d’atto ed al contestuale pagamento dei diritti d’autore. Sul sito sono disponibili i recapiti di tutti i punti periferici della Siae presenti sul territorio nazionale con l’indicazione dei comuni ricompresi in ogni circoscrizione.
Recentemente la Corte di Cassazione, Terza sezione penale, ha confermato che l’attività di reprografica illecita è reato ai sensi dell’art. 171-ter l.d.a.