Una vera e propria holding della masterizzazione ‘made in Naples’ è stata scoperta dagli uomini della Guardia di Finanza del Comando Gruppo Fiumicino, coordinati dalla Procura della Repubblica di Napoli, sezione Criminalità economica. Sono 11 le ordinanze emesse nei confronti di esponenti di un’organizzazione criminale che produceva e commercializzava, soprattutto sul mercato romano, cd e dvd privi del marchio Siae.
Agli indagati sono stati contestati oltre 400 capi d’imputazione per associazione a delinquere e violazioni alla normativa sul diritto d’autore. Ingenti i guadagni conseguiti lungo tutta la filiera dell’illecito commercio: i dvd pirata, pronti per la vendita e costati all’organizzazione criminale circa 40 centesimi, venivano ceduti in grande quantità a un prezzo di 60/70 centesimi per essere poi rivenduti, al dettaglio, nelle più affollate strade dello shopping capitolino, tra i 5 e i 7 euro cadauno.
Le indagini sono state avviate nel 2005 a seguito del rinvenimento, nei pressi dell’aeroporto della capitale, di un’ingente partita di cd e dvd illeciti destinati a rifornire il litorale laziale. Da allora sono stati numerosi i sequestri di materiale riprodotto illegalmente nel percorso Napoli-Roma. Dopo una serie di appostamenti e pedinamenti, si è potuta accertare l’esistenza di una solida e ben organizzata struttura criminale, capeggiata da Franco Verde, capace di produrre in poco tempo decine di migliaia di cd e dvd e in grado di fare immediatamente fronte alle conseguenze dei sequestri, rifornendo senza interruzioni i propri clienti capitolini.
Gli indagati, secondo una precisa ripartizione di ruoli, curavano in proprio tutte le fasi dell’attività illecita: dalla produzione, masterizzando le opere in un impianto a Marano di Napoli, al rifornimento dei materiali occorrenti, come custodie, supporti vergini e locandine, dalla raccolta degli ordini dei clienti, quasi esclusivamente extracomunitari, fino al trasporto da Napoli a Roma e all’acquisizione dei ‘master’ dai quali effettuare le copie da rivendere.
Tra gli arrestati anche Michele Luongo, sacrestano del Duomo di Napoli, e suo figlio Alberto, volontario nell’Esercito, rintracciato in una caserma di Roma. Grazie alle proprie conoscenze informatiche, padre e figlio, realizzavano i master scaricando film di prima visione in lingua straniera, disponibili su siti internet esteri, in Paesi dove vengono messi nel circuito cinematografico in anticipo rispetto a quello italiano. Provvedevano, poi, ad acquisire l’audio in lingua italiana al momento della prima proiezione nei cinema nazionali e, utilizzando uno specifico software, sincronizzavano il video e l’audio, immettendo immediatamente i film sul mercato illegale. Dopo qualche giorno i master venivano ceduti anche alle altre organizzazioni dedite alla stessa attività illecita.
Nel corso delle perquisizioni, avvenute negli ultimi mesi, sono state sequestrati 143 masterizzatori, 14mila cd e dvd, 222mila custodie, 40mila locandine, i clichè impiegati per la stampa delle locandine, i telefoni cellulari utilizzati per i contatti tra gli indagati, i registratori vocali e i computer utilizzati per la riproduzione dei master. Elevata la qualità delle opere riprodotte illecitamente ed eccellente il livello tecnologico degli impianti utilizzati, così come evidenziata dagli ispettori del Servizio antipirateria della Siae che hanno collaborato con le Fiamme Gialle.
Fonte: Apcom
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