In seguito a verifiche operate dalla Guardia di Finanza nei confronti delle aziende campane risulta che ben il 75% delle imprese utilizza software illegale.
Prosegue senza sosta l’attività di controllo della pirateria informatica da parte della Guardia di Finanza su tutto il territorio nazionale.
Il Nucleo Provinciale di Polizia Tributaria di Napoli a partire dal mese di gennaio ha verificato 12 importanti aziende operanti nel capoluogo campano appartenenti ai più svariati settori merceologici, dalle concessionarie di auto alle aziende di moda fino ad aziende di servizi marittimi. Le indagini sono state coordinate dal capitano Francesco Saponaro, Gruppo Servizi Vari.
Grazie all’ausilio tecnico della BSA (Business Software Alliance, l’alleanza dei produttori mondiali di software costituita per arginare la pirateria informatica attraverso un’azione di sensibilizzazione, studio e consulenza), le operazioni condotte hanno portato al sequestro di 84 personal computer e 90 programmi, installati sulle postazioni senza la relativa licenza d’uso e pertanto duplicati illegalmente.
“La collaborazione con le istituzioni è uno dei punti cardine della attività di BSA” ha commentato Yolanda Rios, Vice Presidente della BSA. “Le azioni condotte in Campania dimostrano come ancora diffusissima sia l’illecita duplicazione in ambito aziendale e ci auguriamo portino allo sradicamento di un fenomeno illegale molto diffuso tra le aziende di tutto il Paese. I responsabili delle aziende trovate ad utilizzare software privo di licenza ‘ ha concluso ‘ oltre alle pene rischiamo infatti pesanti sanzioni amministrative, efficace deterrente perché commisurate al valore del software rinvenuto”.
Tra i prodotti maggiormente rinvenuti Autodesk, Apple, Microsoft e gli antivirus di Symantec; preoccupante la percentuale di pirateria riscontrata che, su un campione di dodici aziende verificate, è risultata essere del 75%, cioè 3 aziende su 4 utilizzano software illegale. La media nazionale nel 2000, secondo lo studio IPR commissionato dalla BSA è del 46%; il dato riscontrato a Napoli colloca la Regione Campania ai vertici della classifica delle località a più alto tasso di pirateria informatica nel nostro Paese.
Le aziende verbalizzate risultano assai note nel contesto produttivo di Napoli e provincia; i rispettivi amministratori sono stati denunciati a piede libero alla competente Procura della Repubblica per violazione all’art. 171 bis della legge sul diritto di autore, che prevede la reclusione fino a tre anni e la multa fino a 30 milioni, e segnalati alla Prefettura di Napoli per violazione all’art. 174 bis, che contempla la sanzione amministrativa fino al doppio del valore del software duplicato. Le sanzioni pecuniarie contestate in totale ammontano a 18.279 Euro.
La redazione