L’attività della Guardia di Finanza di contrasto alla pirateria intellettuale

Si è svolta martedì scorso, presso il Comando Generale del Corpo, sito in Roma Via XXI Aprile 51, una conferenza stampa congiunta tra Guardia di Finanza e Federazione contro la “pirateria musicale”.
La pirateria intellettuale, da fenomeno artigianale, ha ormai assunto dimensioni tipicamente imprenditoriali, con fatturati miliardari ed una capillare rete distributiva, resa ancora più efficace dall’ausilio di internet. Ai tradizionali prodotti audiovisivi si sono aggiunti quelli di tipo informatico, su cui svetta il mercato illegale dei file musicali MP3 e quello dei software specializzati.
Si tratta di un crimine in costante evoluzione, sia per quanto attiene le tecnologie impiegate ed i supporti veicolanti le opere tutelate dal diritto d’autore, sia per i modus operandi adottati dalle organizzazioni criminali, le quali sono alla costante ricerca di nuove e più sicure forme di distribuzione e commercializzazione.
Al riguardo, si registrano, di recente, tentativi volti a parcellizzare sul territorio le strutture produttive, abilmente collegate in rete, al fine, da un lato, di rendere più ardua l’individuazione e, dall’altro, di ridurre i costi connessi ai sequestri operati dalla forze di polizia.
Gli effetti negativi della “pirateria” investono settori diversi di interesse. Infatti, la commercializzazione di opere pirata avviene prevalentemente attraverso circuiti paralleli a quello legale, in totale violazione dei diritti d’autore ed evasione delle imposte (dirette e indirette), con conseguenti rilevanti danni sia per l’Erario che per i titolari del diritto di sfruttamento economico.
Effetti negativi si ripercuotono, poi, sull’intera industria del settore che, pur investendo considerevoli risorse nella ricerca e nei progetti, si vede usurpare una notevole fetta di mercato, a causa dei regime di concorrenza sleale indotto dall’offerta massiccia di prodotti pirata. Non meno rilevante è il danno arrecato alla fede pubblica. In molti casi, infatti, l’acquirente viene ingannato da prodotti che si presentano praticamente identici all’originale nell’aspetto esteriore, ma quasi sempre scadenti per affidabilità e qualità tecniche.
Evidenze operative dimostrano come la criminalità organizzata svolga ormai, nello specifico settore, un ruolo diretto, attraverso la gestione della fase di produzione e della successiva distribuzione dei beni illecitamente riprodotti, nella quale sono impegnati prevalentemente venditori extracomunitari, traendo da questa attività facili guadagni, che vengono successivamente impiegati in altre attività lecite e/o illecite.
A tutto ciò si affianca la c.d. “micro-pirateria” (pirateria individuale o di piccole entità organizzative), anch’essa molto diffusa soprattutto tra i più giovani, resa possibile dalla facilità di riprodurre, copiare, elaborare le opere tutelate dal diritto d’autore con l’impiego di apparecchiature sempre meno costose (si pensi all’utilizzo dei masterizzatori per le copie), nonché dallo sfruttamento della rete Internet quale veicolo commerciale illegale (proposizione del prodotto, ricezione degli ordini via e-mail, invio on-line o a mezzo pacchi contrassegno del prodotto richiesto).
In tale settore operativo, la Guardia di Finanza è, fra le Forze di polizia, quella che ha la titolarità dell’azione di contrasto al particolare fenomeno illecito, che ha natura prettamente economica.
Del resto, il Corpo, in relazione al rinnovato ruolo di Forza di polizia economica e finanziaria riconosciutole dal Decreto Legislativo n. 68/2001 e forte di una consolidata esperienza operativa nel settore, sta incentivando gli sforzi tesi a prevenire, ricercare e reprimere le violazioni della specie, stringendo anche rapporti di collaborazione con varie associazioni di categoria e con le Autorità competenti nel settore.
Si segnala, al riguardo, la costituzione di un Nucleo Speciale a Napoli con competenza nazionale in materia, che ha anche il compito di collaborare con l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, con la quale la Guardia di Finanza ha, di recente, stipulato uno specifico protocollo d’intesa.
Inoltre, l’Istituzione, al fine di porre in essere un più incisivo contrasto alle violazioni perpetrate attraverso l’utilizzo di mezzi informatici e telematici quali la rete Internet, ha istituito uno specializzato Reparto denominato “Gruppo Anticrimine Tecnologico” (G.A.T.), tra le cui attribuzioni rientra il contrasto agli illeciti economico-finanziari posti in essere mediante l’utilizzo delle reti informatiche che, come detto, hanno costituito un fattore moltiplicatore del particolare fenomeno illecito.
L’intensificazione dell’azione di contrasto nel comparto in parola, condotta anche con l’ausilio delle più complesse e sofisticate attività investigative, ha consentito di rilevare numerose irregolarità alla normativa di settore, dalle quali sono successivamente scaturite specifiche attività delegate dalle locali Autorità Giudiziarie dirette a individuare i centri di produzione e di commercializzazione nonché i canali di introduzione nel territorio dello Stato dei prodotti “pirata”.
Oltre che alla repressione sul campo penale (7193 le persone complessivamente verbalizzate nel corso del 2002, di cui 175 in stato di arresto), l’attività del Corpo nello specifico settore di servizio mira, contestualmente, a colpire anche i comportamenti evasivi, sia sul piano formale che sostanziale, dell’imposizione diretta ed indiretta posti in essere dai responsabili dell’attività illecita, mediante l’omesso rilascio di documentazione fiscale o l’emissione di documenti per operazioni inesistenti, oltre che a ricostruire sistematicamente i fatti economici realmente accaduti, attraverso non solo le ispezioni della documentazione e delle scritture contabili ufficiali, ma anche risalendo ai connessi flussi finanziari oltre che alle evidenze patrimoniali e reddituali.
Ancora più pressante è stata l’azione di contrasto svolta dal Corpo nel corso dei primi due mesi del 2003. Infatti, proprio con l’approssimarsi dell’evento musicale dell’anno, costituito dal Festival di San Remo, i reparti del Corpo sono stati particolarmente sensibilizzati ad avviare una più efficace azione di contrasto agli illeciti nel settore, focalizzando l’attenzione sulla individuazione dei centri di riproduzione clandestini ed intensificando il controllo economico del territorio al fine impedire la commercializzazione dei prodotti pirata.
Nel corso di tale attività , nel febbraio scorso, nel quartiere napoletano “Gianturco” è stato individuato un deposito di oltre 70.000 supporti audio-video illecitamente duplicati, contenenti, fra l’altro, i più recenti film in DVD.
All’interno del deposito, i militari della Guardia di Finanza hanno sorpreso un ventottenne intento a confezionare pacchi pronti per essere spediti tramite posta celere alla numerosa clientela del Nord-Italia (Milano, Torino, Firenze).
Secondo quanto dichiarato dai funzionari della Federazione contro la Pirateria Musicale (F.P.M) e della Federazione Antipirateria Audio Video (FAPAV), si tratterebbe del più grosso sequestro di supporti illecitamente duplicati a livello nazionale effettuato negli ultimi due anni.
Sempre nel napoletano, nella notte tra domenica e lunedì scorso, è stata individuata una centrale di masterizzazione di CD e DVD (quest’ultima rappresenta una novità nel settore) in grado di “sfornare”, grazie ad una linea di 80 masterizzatori collegati in rete, circa 350 supporti magnetici pirata all’ora, tutto pronto per riprodurre i prossimi successi di San Remo.
L’intensificazione dell’azione di contrasto ha portato, complessivamente, nei soli primi due mesi del 2003, alla verbalizzazione di oltre 1.100 soggetti, di cui 31 in stato di arresto, alla individuazione di 3 centri di riproduzione, oltre che al sequestro di oltre 485.000 compact-disk musicali ed oltre 22.000 musicassette.

La redazione

Su Giovanni d'Ammassa

Avvocato con studio in Milano dal 1997, coltiva sin dall'Università lo studio e l’insegnamento del diritto d’autore. Fonda Diritttodautore.it nel 1999. Appassionato chitarrista e runner.

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