Secondo quanto riportato da FPM, Guardia di Finanza ed etichette del settore “dance”, è sempre più diffusa la pirateria nel mondo dei D.J.
Il fenomeno, in base ai dati relativi all’attività repressiva svolta dalla G.d.F. assume dimensioni piuttosto rilevanti, anche in considerazione del fatto che la categoria, a fianco di una cerchia di professionisti, vanta la presenza di un folto numero di amatori che svolgono la propria attività nei momenti di tempo libero.
Anche secondo gli operatori del settore vi è un crescente sviluppo della pirateria, testimoniato da una pesante diminuzione del venduto.
Sembra siano in numero sempre maggiore coloro i quali masterizzano i CD per le serate, creando dei network di duplicazione o attingendo all’offerta della Rete.
Le case discografiche non puntano il dito contro i professionisti (spesso coinvolti essi stessi nel processo di produzione dell’offerta musicale), ma verso la categoria degli appassionati.
A rischio anche l’attività di promozione dei prodotti discografici attraverso al diffusione di edizioni speciali (white label), inviate a professionisti di riferimento, che sempre più spesso corrono il rischio di essere “intercettate” e alimentare così il fenomeno della pirateria.
La redazione