Un sentenza storica è stata emessa dai giudici della quinta sezione della Corte d’Appello di Napoli che hanno accolto il ricorso delle parti civili costituite in giudizio contro otto imputati.
L’accusa è quella di aver fatto parte di un’organizzazione dedita alla contraffazione e distribuzione che produceva e spacciava grandi quantità di Cd abusivi, masterizzati senza autorizzazione. Una società criminale contro la quale si sono costituiti, oltre alla S.I.A.E., anche Universal Music, EMI, Warner Music, Cgd East-West Italia, BMG Ricordi, Nuova Fonit Cetra, Sony Music Entertainment e FIMI. La consistenza di questo schieramento testimonia l’ampiezza del traffico illecito gestito dalla gang della contraffazione.
La sentenza della Corte d’Appello di Napoli, citata dal quotidiano “Il Mattino” la scorsa settimana, si basa sull’indagine attraverso la quale nel 2000 la Guardia di Finanza e la Polizia avevano ricostruito l’operato dell’organizzazione malavitosa. L’attività di spaccio avveniva anche con la tutela del clan Contini, che riceveva una parte dei profitti per assicurare al gruppo la possibilità di lavorare indisturbato.
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