Rappresentati dei governi, delle forze dell’ordine, dirigenti delle case discografiche si sono riuniti con gli investigatori operanti nel campo dell’antipirateria, provenienti da 40 paesi, ad Amsterdam.
L’occasione è stata l’annuale conferenza sul tema dell’antipirateria.
Il tema della conferenza è stato “Lavorare in collaborazione”.
Quest’anno è da segnalare la presenza di delegazioni provenienti dalla Cina, dalla Russia e da Taiwan.
Alla conferenza è stata ribadita la serissima minaccia all’industria musicale rappresentata dalla pirateria.
Quasi il 40% delle cassette e dei dischi a livello mondiale sono copie pirata e questa rappresenta la più alta percentuale di pirateria sino a ora registrata da IFPI.
Lo scorso anno le vendite di dischi piratati sono aumentate del 48%, anche in considerazione della sempre maggiore economicità delle apparecchiature atte alla duplicazione del materiale piratato.
Sempre maggiore è anche il coinvolgimento della criminalità organizzata, che ha nella pirateria un’altra notevole fonte di guadagno.
In risposta alla massiccia crescita del fenomeno IFPI ha creato un gruppo di 250 investigatori che agiscono internazionalmente per combattere direttamente il fenomeno.
Perché la battaglia abbia esito positivo, sostiene IFPI, occorre la collaborazione dei governi, degli organi legislativi e delle forze di polizia.
Il successo può quindi raggiungersi grazie a una armonizzazione delle norme internazionali in materia di proprietà intellettuale (vedi in tal senso la Direttiva della Comunità Europea) e grazie a un maggiore coordinamento dell’azione delle forze di polizia (si pensi alla recente istituzione all’interno dell’Interpol di una unità preposta a combattere la criminale violazione della proprietà intellettuale).
La redazione