GartnerG2 invoca la necessità che vengano applicate le etichette sui CD protetti dai sistemi anti-copia

Conformemente a quanto voluto da GartnerG2, un servizio di ricerca di Gartner, l’industria musicale sta sperimentando la vendita di CD protetti da sistemi anti-copia provvisti di etichette obbligatorie, da cui risulti che non si tratta di normali compact disc.
Scopo dei CD protetti è quello di impedire a chi li acquista di fare file MP3 o riprodurre i brani su CD vuoti. I consumatori non hanno, tuttavia, reagito positivamente all’introduzione di tali CD, lamentandosi del fatto di non poterli ascoltare su tutti i CD player.
Solitamente è l’industria discografica che sceglie se apporre sui compact disc etichette che li informino che si tratta di CD protetti. Secondo P.J. McNealy, direttore delle ricerche per la società di consulenza GartnerG2, la loro apposizione è assolutamente indispensabile: in caso contrario i consumatori che, acquistato un CD, si dovessero accorgere di non poterlo ascoltare sul loro CD player, rimarrebbero delusi, e l’industria discografica rischierebbe di subire altre pesanti perdite.
Nel luglio 2002, GartnerG2 ha condotto una ricerca online, intervistando sull’argomento 1.005 adulti americani (dai 18 anni in su) e 1.009 giovani (di età compresa tra i 13 e i 17 anni): il 74% degli interpellati ha espresso la necessità che le case discografiche applichino l’etichetta da cui risulti che quello che il consumatore acquista è un CD protetto (e che, come tale, non può essere ascoltato su PC).

Simona Leo

Su Giovanni d'Ammassa

Avvocato con studio in Milano dal 1997, coltiva sin dall'Università lo studio e l’insegnamento del diritto d’autore. Fonda Diritttodautore.it nel 1999. Appassionato chitarrista e runner.

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