Le vendite in campo musicale in Gran Bretagna, che sino a ora erano sembrate in parte resistere al pesante calo che contraddistingue il mercato, sono calate del 3,7% durante l’ultimo anno.
Nel corso del 2001 grazie all’ossigeno generato dalle vendite di artisti quali Coldplay, Robbie Williams e U2, il mercato del Regno Unito era apparso in controtendenza rispetto al resto del mondo avendo segnato un aumento delle vendite del 5,3%.
Invece, nel corso dell’ultimo anno, come riportato dalla British Phonographic Industry, le vendite hanno subito una flessione pari a 1,19 miliardi di sterline, perdite attribuite non in modo esclusivo, ma anche alla massiccia diffusione della pirateria.
Ad aumentare la tensione di questi primi mesi dell’anno hanno contribuito anche le dichiarazioni rilasciate qualche settimana fa da Robbie Williams, punta di diamante del mercato britannico, che ha definito “great” la pirateria dichiarando che non vi è nulla da fare per arginarla, suscitando un’ondata di polemiche.
La dichiarazione ha provocato le ire del Ministro della Cultura, Kim Howells.
Terrorizzato dalle dichiarazioni di Williams, il Ministro ha accusato il cantante di essere connivente con la malavita organizzata che tira le fila di molte attività legate alla pirateria.
La redazione (RB)