BSA: oltre il 60% degli italiani ritiene “normale” scaricare illegalmente dal web software, film o musica

BSA | The Software Alliance presenta i dati raccolti da Lorien Consulting nell’ambito dell’Osservatorio Politico Nazionale sull’atteggiamento degli italiani in materia di rispetto della proprietà intellettuale/propensione alla copia illegale e al download “selvaggio” di contenuti digitali dal web.

Nella sezione sociale dell’ultima edizione del sondaggio, realizzato settimanalmente dall’Istituto di ricerche di mercato milanese, è stato inserito un set di domande focalizzato su opinioni ed atteggiamenti relativi consumo di internet, alla propensione o meno al download illegale di software o file multimediali e alla conoscenza delle leggi a tutela del diritto d’autore.

Le risposte raccolte (da un campione di 1.000 individui, rappresentativo della popolazione nazionale maggiorenne e stratificato per sesso, età ed area geografica) confermano  il quadro di una compagine sociale ancora assai propensa ai comportamenti illegali, se pensa siano “normali”, o quantomeno tollerabili  come “peccati veniali” che, sostanzialmente, considera la legalità “un problema altrui”.

Tra i principali risultati della ricerca scopriamo infatti che:

  • Il 31% degli intervistati ammette d’aver “scaricato qualcosa” (software, musica e/o film).
  • Il 9% del campione non risponde: non ammette ma neppure nega d’averlo fatto.
  • Tra il 10 e il 12% di chi lavora in azienda ammette che nell’azienda in cui lavora “c’è qualcuno che scarica”.

“Nei sondaggi è frequente imbattersi in risposte che sovrastimano un certo comportamento, ritenuto positivo, o al contrario sottostimano comportamenti vissuti come negativi”, spiega Antonio Valente, AD e partner di Lorien.  “È possibile quindi che buona parte di quel 9% che non risponde alla domanda sul download illegale abbia in effetti scaricato qualcosa, ma non lo dica in quanto è consapevole che il comportamento vada censurato. Il che porta la percentuale effettiva di chi attua comportamenti illeciti molto vicino al 40% del campione. Dal quale peraltro risulta che ancora solo il 65% degli italiani fa abitualmente uso di internet: un dato che rende quel 40% purtroppo molto prossimo in realtà alla metà della popolazione effettivamente utilizzatrice di risorse digitali”.

Inoltre,  dai risultati dell’indagine emerge che :

  • Solo il 14% del campione afferma che “scaricare da internet film, software e file musicali coperti dal diritto d’autore sia un reato da perseguire”.
  • Ben il 22% degli italiani addirittura ignora che tale comportamento sia contro la legge.
  • Un cospicuo 39% lo ritiene “un comportamento illecito ma tollerabile”, mentre il 16% lo considera “scorretto ma non illegale” e il 6% addirittura “un comportamento lecito”.

“Se sommiamo i tre dati qui sopra riportati, 39+16+6, otteniamo che praticamente il 61% del campione considera la pirateria informatica un comportamento lecito, tollerabile o comunque non da perseguire legalmente”, prosegue Valente.
Fra le motivazioni dei comportamenti illegali troviamo prevedibilmente:

  • “perché è più comodo/facile” (58%).
  • “Perché i prodotti legali costano troppo” (23%).
  • Perché “non rischio nulla/è difficile che mi scoprano” (4%).

“I riscontri dell’Osservatorio condotto su base nazionale da Lorien confermano le  conclusioni a cui ci conducono anche  ricerche realizzate da BSA a livello internazionale”, commenta Simonetta Moreschini, Presidente di BSA Italia. “Ossia che ancora si deve fare molto per modificare una  cultura condivisa che purtroppo è ancora lontana dal considerare la legalità nell’utilizzo del software un bene sociale e un moltiplicatore di sviluppo economico”.

È possibile consultare l’ultima edizione dell’Osservatorio Politico Sociale di Lorien a QUESTO LINK. Per approfondimenti sulla sezione “Gli italiani e il download illegale”, fare riferimento all’ufficio stampa BSA

BSA

BSA | The Software Alliance (www.bsa.org) è la principale organizzazione del settore software. Rappresenta nei confronti dei governi e del marketplace internazionale le principali aziende a livello mondiale, che investono ogni anno miliardi di dollari per creare soluzioni volte a potenziare lo sviluppo economico e a migliorare la vita quotidiana di tutti. Attraverso la sede di Washington e i comitati attivi in oltre sessanta nazioni, BSA sperimenta programmi volti al rispetto della legalità nel campo del software, sostiene politiche pubbliche che favoriscono l’innovazione tecnologica e lo sviluppo del mondo digitale.

Ulteriori informazioni su www.bsa.org/italia.

Su Giovanni d'Ammassa

Avvocato con studio in Milano dal 1997, coltiva sin dall'Università lo studio e l’insegnamento del diritto d’autore. Fonda Diritttodautore.it nel 1999. Appassionato chitarrista e runner.

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