A cura dell’Avv. Giovanni d’Ammassa
Ultimo aggiornamento: 3 gennaio 2014
In base ai principi descritti nella pagina “Le opere tutelate“, la giurisprudenza ha ritenuto tutelabili dal diritto d’autore:
1) “un gioco o concorso a premi quando lo schema di esso, che ne costituisce la parte originale ed essenziale, riveli, attraverso la peculiarità e gli accorgimenti impiegati nella combinazione degli elementi essenziali, i segni caratteristici dello sforzo creativo” (App. Milano, 13 aprile 1951).
Da notare però che la giurisprudenza prevalente è di senso contrario, e ha escluso la tutela delle idee di giochi o concorsi o programmi di spettacoli di trasmissioni televisive quali opere dell’ingegno.
2) “uno schema di trasmissione con elementi di originalità e creatività che caratterizzino la natura e lo svolgimento degli eventi” (Trib. Monza 26 maggio 1994).
Per format televisivo si intende “uno schema di programma televisivo costituito essenzialmente dall’indicazione di una sequenza di azioni, avvenimenti, eventi organizzati intorno a determinati contenuti, al fine di dare luogo ad una rappresentazione di carattere unitario che può, di volta in volta, avere un proprio contenuto ludico, drammatico, didattico e di altro tipo“.
Il format televisivo deve perciò presentare una sua espressione formale mediante la predeterminazione di tutti gli elementi necessari alla realizzazione concreta della trasmissione televisiva tra i quali i principali sono: le scene, i luoghi, la linea tematica, le regole del gioco, le scenografie, le caratteristiche del conduttore, dei protagonisti, e le modalità di successione delle varie fasi della trasmissione (Longhini, in “Il diritto di autore”, 1998, 423 e ss.).
3) un giornale telematico destinato a comparire in un sito Internet (Trib. Bari 18 giugno 1998).
4) le tesi di laurea, quale risultato creativo dell’attività del laureando (App. Perugia 22 febbraio 1995) e gli appunti di lezioni universitarie, distinte in argomenti (App. Perugia, 22 febbraio 1995).
5) Un programma televisivo (Pret. Torino 8 aprile 1987), e il materiale girato per la realizzazione di un programma televisivo e diretto a illustrare le fasi di preparazione de delle prove di un’opera lirica (Pret. Roma 20 luglio 1993).
6) il soggetto cinematografico che possiede sufficiente completezza (Pret. Roma 22 dicembre 1986).
7) un catalogo di merci “quando l’esposizione presenti elementi apprezzabili di creatività, consistenti nella sistemazione ed organizzazione delle notizie in base a criteri dotati di una certa originalità, e non in base a semplici criteri alfabwetici e cronologici” (Cass. 19 luglio 1990, n. 7397).
8) un’opera redazionale di acquisizione, elaborazione e commento di un’ordinanza ministeriale, corredata di tabelle per il calcolo dei punteggi e di schemi per la redazione dei concorsi (Cass. 2 dicembre 993, n. 11953).
9) un prontuario notarile corredato di note e richiami (App. Torino, 16 maggio 1944).
10) schemi di registri per la contabilità IVA con richiami di disposizioni normative (Trib. Bari 17 giugno 1974).
11) un testo illustrato di un nuovo metodo di taglio (Cass. 30 aprile 1958, n. 1444).
12) un ricettario gastronomico (Pret. Ferrara 9 giugno 1992, e Pret. Venezia 24 aprile 1969).
13) la pubblicità, ove connotata da caretteri di creatività (Trib. Bari 14 settembre 1999).
La giurisprudenza stessa ha negato invece la tutela del diritto d’autore a:
1) raccolte di regole o prescrizioni tecniche che hanno un specifico riconoscimento legislativo e che sono elaborate da un ente cui il legislatore demanda, istituzionalmente, tale compito (Trib. Milano 5 marzo 1992).
2) manifestazioni periodiche, anche se a contenuto artisitico o culturale, e conseguentemente , al titolo delle stesse ai sensi dell’art. 100 l.d.a. (Cass. 5 febbraio 1988, n. 1264).
3) all’opera risultante dalla mera apportazione di modifiche di carattere per lo più tecnico e redazionale, ad un’opera letteraria incompiuta di altro autore (Trib. Milano, 12 novembre 1987).
4) schemi di programmi radiofonici e televisivi basati su giochi e concorsi, così come l’idea di un programma televisivo, articolato in uno schema avente naura tipicamente tecnico-esecutiva e non espressiva (per tutte si veda Pret. Roma 8 giugno 1987).
5) lo spettacolo sportivo.