Giovanni d'Ammassa

Avvocato con studio in Milano dal 1997, coltiva sin dall'Università lo studio e l’insegnamento del diritto d’autore. Fonda Diritttodautore.it nel 1999. Appassionato chitarrista e runner.

Diritto d’autore musicale e della discografia: i due lati della medaglia del diritto nella musica, Milano, BASE, 24 novembre 2021

Con il patrocinio di Ordine degli Avvocati di Milano

Diritto d’autore musicale e della discografia: i due lati della medaglia del diritto nella musica

Convegno del 24 novembre 2021 ore 15.00 – 18:00
c/o BASE (Sala Fastweb) – Via Bergognone n. 34, Milano

PROGRAMMA

Indirizzi di saluto
Avv. Vinicio Nardo, Avvocato in Milano e Presidente Ordine degli Avvocati di Milano
Avv. Francesca Cordò, Avvocato in Milano e Vicepresidente AGAM

Introduce e modera
Avv. Filippo Ugliengo, Avvocato in Milano e Biella (Studio Legale Gudlex)

Intervengono
Avv. Giovanni d’Ammassa, Avvocato in Milano e Bologna (Studio Legale d’Ammassa & Partners)
Istituti del diritto d’autore musicale e il contratto di edizione

Avv. Benedetta Quiriconi, Avvocato in Milano (Studio Legale Quiriconi)
Il plagio contraffazione dell’opera musicale

Avv. Filippo Ugliengo, Avvocato in Milano e Biella (Studio Legale Gudlex)
Il contratto discografico

Dibattito finale e domande del pubblico

Organizzato da AGAM MI www.agam-mi.it

Iscrizioni:
Evento gratuito per gli avvocati e i praticanti che si siano iscritti attraverso il portale AIGA cliccando qui

Ingresso per il pubblico attraverso l’acquisto del ticket su linecheck.it

CONFERENZA ACCREDITATA PER N. 2 CREDITI FORMATIVI

Per gli avvocati e praticanti iscritti è possibile acquistare il pass di accesso al LinecheckFestival con uno sconto del 40%. Per poter usufruire dello sconto si prega di prendere contatto con AGAM. Per informazioni sul programma del festival consultare linecheck.it

PER INFORMAZIONI
tel. +39 338 1682804 fax +39 02 48677851 email: segreteria@agam-mi.it

La direttiva sul copyright: scenari ancora aperti e sfide da raccogliere, Università di Verona, 22 novembre 2021

Lunedì 22 novembre 2021 alle ore 15 presso l’Università di Verona (Aula T.1, Polo Zanotto, viale Università, 2) si terrà il convegno dal titolo “La direttiva sul copyright: scenari ancora aperti e sfide da raccogliere” che tratta un tema molto attuale e vede relatori di spicco.

Programma:

SALUTI DI BENVENUTO:
    Arnaldo Soldani / Direttore Dipartimento Culture e Civiltà / Università degli Studi di Verona

INTRODUCE:
Federica Formiga / Università degli Studi di Verona

MODERA:
Simone Aliprandi / Avvocato e formatore

INTERVENGONO:

  • Marco Ricolfi / Università degli Studi di Torino
    La direttiva europea e la sua attuazione tra interessi protetti e regolazione delle piattaforme digitali
  • Laura Chimienti / Consulente in proprietà intellettuale
    Diritti esclusivi: nuove eccezioni e limitazioni
  • Giuseppe Mazziotti / Trinity College of Dublin
    Il ruolo delle piattaforme di condivisione: scenari attuali e futuri, alla luce dell’esperienza europea e americana
  • Alessandro Galimberti / Il Sole 24 Ore
    Il recepimento della direttiva Copyright: presupposto per la sostenibilità del settore dell’editoria e per l’indipendenza dell’informazione professionale
  • Rossana Ducato / University of Aberdeen
    Le nuove eccezioni per il text and data mining: implicazioni in ambito editoriale
  • Piero Attanasio / AIE
    Conclusioni da non giuristi: l’Associazione Italiana Editori si confronta

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE:
Partecipazione gratuita. Ingresso consentito solo con Green pass. Registrazione obbligatoria attraverso questa pagina web: https://copyright.mastereditoriaverona.it/.

Approvato in via definitiva lo schema di attuazione della Direttiva Copyright

Dopo un po’ di traversie il Consiglio dei Ministri di ieri 4 novembre ha approvato in via definitiva gli schemi di decreto legislativo delle due Direttive sul diritto d’autore in attesa di attuazione, ovvero:
– Attuazione della direttiva (UE) 2019/789 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, che stabilisce norme relative all’esercizio del diritto d’autore e dei diritti connessi applicabili a talune trasmissioni online degli organismi di diffusione radiotelevisiva e ritrasmissioni di programmi televisivi e radiofonici e che modifica la direttiva 93/83/CEE del Consiglio (Ministro della cultura)
– Attuazione della direttiva (UE) 2019/790 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale e che modifica le direttive 96/9/CE e 2001/29/CE (Ministro della cultura)

Gli schemi sono stati esaminati sia dal Garante Agcm che dai due rami del Parlamento.

Per chi volesse approfondire, pubblichiamo un po’ di link relativi all’esame della Direttiva Copyright 2019/790/UE:

Comunicato stampa CdM n. 45 del 4 novembre 2021: https://www.governo.it/it/articolo/comunicato-stampa-del-consiglio-dei-ministri-n-45/18476

Parere (parzialmente negativo) del Garante AgCm: https://www.agcm.it/pubblicazioni/bollettino-settimanale/2021/38/Bollettino-38-2021

Esame dello schema di attuazione Senato: https://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/docnonleg/43105.htm

Esame dello schema di attuazione Camera: https://www.camera.it/leg18/682?atto=295&tipoAtto=Atto&idLegislatura=18&tab=1#inizio

Ora manca solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per l’entrata in vigore.

Accolgo con grande soddisfazione la notizia del recepimento della Direttiva Copyright – ha commentato il Presidente SIAE Giulio Rapetti Mogol – e ringrazio il Governo e il Parlamento per la loro attenzione e sensibilità nei confronti della tutela dei diritti degli autori e degli editori. Il mio grazie va in particolare al Ministro della Cultura Dario Franceschini per l’impegno con cui ha sempre sostenuto l’urgenza di proteggere il lavoro dei creativi adattando la legge sul diritto d’autore all’ambiente digitale contemporaneo. Sin dal primo giorno del mio mandato in SIAE ho combattuto per arrivare a questo momento: i giganti della rete paghino quello che usano. Loro hanno i miliardi ma noi abbiamo avuto ragione. Ora abbiamo le armi per combattere la battaglia successiva: ottenere per gli autori un compenso realmente equo“.

Il recepimento della direttiva copyright da parte del governo, avvenuto ieri con un decreto legislativo, segna la fine di un lungo percorso, dapprima con il coinvolgimento di tutte le istituzioni europee (Commissione, Parlamento e Consiglio) e poi in Italia con un intenso dibattito in sede parlamentare e di Governo. Un percorso che ci ha impegnati con le nostre proposte fin dall’inizio, quasi sette anni fa con i primi studi di impatto della Commissione europea” spiega il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Ricardo Franco Levi.
Le nuove tecnologie hanno ridisegnato i consumi culturali e, con essi, la fruizione delle opere coperte da diritto d’autore. In questo contesto – conclude Levi – , la Direttiva europea e il suo recepimento in Italia segnano un punto di riferimento significativo nel rapporto tra i titolari dei diritti e le piattaforme web attraverso cui i cittadini accedono alle opere dell’ingegno“.

Approvato lo schema del decreto legislativo di attuazione della Direttiva Copyright

Il Consiglio dei Ministri n. 32 del 5 agosto 2021 su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro della Cultura, ha approvato, in esame preliminare, lo schema di Decreto Legislativo di “Attuazione della direttiva (UE) 2019/790 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale e che modifica le direttive 96/9/CE e 2001/29/CE“, meglio conosciuta come Direttiva Copyright.

Si legge dal comunicato stampa del Governo che “la direttiva modernizza il quadro giuridico della UE in materia di diritto d’autore, adattandolo all’ambiente digitale contemporaneo e assicurando così un elevato livello di protezione del diritto d’autore e dei diritti connessi. Gli sviluppi tecnologici hanno mutato considerevolmente il contesto della fruizione dei contenuti creativi, rendendo necessario porre rimedio alle problematiche legate alla circolazione incontrollata delle opere dell’ingegno attraverso l’aggiornamento delle norme sul diritto d’autore, per adattarle alle modalità di accesso ai contenuti online da parte degli utenti“.

Il provvedimento europeo crea un quadro completo in cui il materiale protetto dal diritto d’autore, i titolari dei diritti, gli editori, i prestatori di servizi e gli utenti possano beneficiare di norme più chiare, trasparenti e adeguate all’era digitale“.

Nel recepire la direttiva europea, il decreto prevede, nello specifico, che il materiale derivante da un atto di riproduzione di un’opera di arte visiva, per la quale sia stata superata la durata della tutela, non sia soggetto al diritto d’autore o a diritti connessi, a meno che non si tratti di opera originale frutto della creazione intellettuale propria del suo autore. Ciò permette la diffusione, la condivisione online e il libero riutilizzo di copie non originali di opere d’arte divenute di pubblico dominio, ferme restando le altre discipline specifiche in materia di utilizzazione di immagini digitali del patrimonio culturale“.

Il provvedimento, inoltre, introduce “norme capaci di riconoscere agli editori, sia in forma singola che associata, un diritto connesso per l’utilizzo delle loro pubblicazioni di carattere giornalistico da parte dei prestatori di servizi delle società di informazione, delle società di monitoraggio media e rassegne stampa. in tal senso, viene riconosciuta agli editori la possibilità di negoziare accordi con tali soggetti per vedersi riconosciuta un’equa remunerazione per l’utilizzo dei contenuti da loro prodotti“.

Tra le diverse novità, infine, da segnalare le misure che “garantiscono il buon funzionamento delle negoziazioni del diritto d’autore. Tra queste, in primo luogo va menzionato il riconoscimento del ruolo dell’AGCOM quale soggetto a cui rimettere la definizione del quantum di un accordo tra le parti in caso di difficoltà nella conclusione di una licenza per l’utilizzo di opere audiovisive sulle piattaforme video on demand tra i soggetti operanti nel settore e i titolari di diritti. Di rilievo, poi, gli obblighi di trasparenza che consentono agli autori, interpreti e esecutori di ottenere dal concessionario o licenziatario, con cadenza almeno trimestrale, informazioni aggiornate e complete sullo sfruttamento e sull’esecuzione delle loro opere“.

Lo schema del decreto legislativo sarà ora trasmesso, dopo l’acquisizione degli altri pareri previsti dalla legge, alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica affinché su di esso sia espresso il parere dei competenti organi parlamentari (art. 1 comma 2 della legge di delegazione 53/2021).

Il Ministero della Cultura ha preparato un documento informativo in PDF sull’attuazione della Direttiva Copyright che è scaricabile qui.

Tornano online le Banche Dati di Dirittodautore.it

Tornano online le nostre storiche Banche Dati, ovvero:
Normativa: tutte le leggi sul diritto di autore. L’Archivio Storico raccoglie i principali provvedimenti italiani dal 1865 al 1940.
Giurisprudenza: sentenze, sentenze, sentenze
Bibliografia: i dati di pubblicazione degli articoli scientifici e delle monografie sul diritto d’autore, con oltre 4.000 titoli censiti.
DANTe: Tutta la dottrina pubblicata sulla rivista DANTe – Diritto d’Autore e Nuove Tecnologie dal 2005 al 2008
Centro Documentazione: una raccolta digitale di documenti in PDF relativi alla materia del diritto di autore
il tutto in una nuova veste grafica e con un motore di ricerca indipendente da Dirittodautore.it.
Cerchiamo volontari per l’aggiornamento dei dati. Chi è interessato ci può contattare via email su info@dirittodautore.it.

Procedura di infrazione contro l’Italia e altri 20 paesi per il mancato recepimento della Direttiva Copyright

La Commissione Europea ha chiesto ad Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Grecia, Spagna, Finlandia, Francia, Croazia, Irlanda, Italia, Lituania, Lussemburgo, Lettonia, Polonia, Portogallo, Romania, Svezia, Slovenia e Slovacchia, di comunicare le modalità di recepimento nel diritto nazionale delle norme incluse nella Direttiva sul diritto d’autore nel mercato unico digitale (Direttiva 2019/790/UE, meglio nota come Direttiva Copyright).

La medesima richiesta è stata inviata ad Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Cechia, Estonia, Grecia, Spagna, Finlandia, Francia, Croazia, Irlanda, Italia, Lituania, Lussemburgo, Lettonia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia e Slovacchia in merito al recepimento della Direttiva 2019/789/UE sui programmi televisivi e radiofonici online.

Poiché gli Stati membri di cui sopra non hanno comunicato le misure nazionali di recepimento o lo hanno fatto solo parzialmente, la Commissione ha deciso di avviare procedure di infrazione inviando lettere di costituzione in mora.

La situazione italiana? La bozza del Decreto Legislativo di recepimento, per quanto ci risulta, è in valutazione al Ministero della Cultura.

Beni culturali e diritti di riproduzione: tra diritto d’autore, codice dei beni culturali e diritto alla riservatezza, ANAI, corso online, 14-30 giugno 2021

L’Associazione Nazionale Archivistica Italiana organizza il corso online “Beni culturali e diritti di riproduzione: tra diritto d’autore, codice dei beni culturali e diritto alla riservatezza”, dal 14 al 30 giugno 2021.

Il corso si propone di offrire un supporto formativo agli operatori di beni culturali in materia di diritti sulle riproduzioni di beni culturali sul versante del codice dei beni culturali, delle norme sul diritto d’autore e delle norme poste a tutela della riservatezza. Nell’era di internet e del digitale è bene avere precisa contezza di quali siano i limiti e le possibilità garantiti dall’attuale normativa, in rapida e costante evoluzione, per prevenire eventuali rischi connessi alla violazione delle norme. Il tema delle licenze d’uso delle immagini al centro di questo corso risponde quindi essenzialmente a un’esigenza pratica sempre più avvertita tra gli operatori di beni culturali.

Tutte le informazioni al link http://www.anai.org/anai-cms/cms.view?numDoc=1692&munu_str=

Polizia di Stato: vasta operazione contro la pirateria audiovisiva delle IP TV illegali

Dal comunicato stampa della Polizia di Stato

La Polizia di Stato comunica di aver eseguito in data 14 maggio in diverse città italiane provvedimenti di sequestro e di aver impiegato nell’operazione più di 200 specialisti provenienti da 11 Compartimenti regionali della Polizia Postale (Catania, Palermo, Reggio Calabria, Bari, Napoli, Ancona, Roma, Cagliari, Milano, Firenze, Venezia) che operando sul territorio di 18 province, hanno smantellato una complessa infrastruttura criminale, sia sotto il profilo organizzativo che tecnologico.

La Procura Distrettuale di Catania ha coordinato approfondite indagini, durate diversi mesi, in materia di pirateria audiovisiva finalizzate al contrasto del fenomeno delle IP TV illegali, delegate alla Polizia postale e delle Comunicazioni che aveva segnalato l’esistenza di una complessa infrastruttura tecnologica operante a livello nazionale e responsabile della diffusione via Internet, attraverso numerosi siti, del segnale illegalmente captato di numerose piattaforme di contenuti televisivi a pagamento (Sky; DAZN; Mediaset; Netflix etc.).

Lo studio tecnico informatico estremamente approfondito della diffusione dei segnali in streaming effettuato dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catania con il coordinamento del Servizio polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma ha consentito di individuare le sorgenti dalle quali viene distribuito il segnale piratato.

Il Pubblico ministero titolare delle indagini, di competenza del gruppo di lavoro specializzato in materia di reati informatici (G 2) ha contestato a ben 45 indagati il delitto di associazione a delinquere finalizzato alla commissione dei delitti di accesso abusivo a sistema informatico protetto da misure di sicurezza (615 ter aggravato c.p.), di  frode informatica aggravata dall’ingente danno arrecato (art. 640 ter c.p.) e di abusiva riproduzione e diffusione a mezzo Internet di opere protette dal diritto di autore e opere dell’ingegno (art. 171 ter legge n. 633/1941 – legge sul diritto d’autore).

Una importante “centrale” è stata individuata nella città di Messina, la sua disattivazione e sequestro ha fatto rilevare che essa gestiva circa l’80% del flusso illegale IPTV in Italia.

L’associazione per delinquere si basa su uno schema piramidale e vede il sinergico operare di diversi soggetti i quali, pur non essendo personalmente noti gli uni agli altri, si legano stabilmente per costruire i vari tasselli della struttura illecita.

In tale modo, i contenuti protetti da copyright vengono, dapprima acquistati lecitamente, come segnale digitale, dai vertici dell’organizzazione (le c.d. “Sorgenti”) e, successivamente, attraverso la predisposizione di una complessa infrastruttura tecnica ed organizzativa, vengono trasformati in dati informatici e convogliati in flussi audio/video, trasmessi attraverso una fitta intelaiatura criminale ad una rete capillare di rivenditori ed utenti finali, dotati di connessione internet domestica ed apparecchiature idonee alla ricezione (l’ormai noto “Pezzotto”).

Le complesse indagini, compiute dalla Polizia Postale di Catania, fin dalle prime investigazioni avevano messo in luce la presenza su Telegram, in vari social network e in diversi siti di bot, canali, gruppi, account, forum, blog e profili che pubblicizzavano la vendita, sul territorio nazionale, di accessi per lo streaming illegale di contenuti a pagamento tramite IPTV delle più note piattaforme.

Le investigazioni si sono avvalse di complesse attività di analisi informatiche, documentali, riscontri bancari e servizi di osservazione ed appostamento.

Nel corso delle perquisizioni è stato sequestrato numeroso materiale informatico nonché i server ed i dispositivi illegali utilizzati per le connessioni e le attività di diffusione dello streaming. Nelle abitazioni di alcuni degli indagati è stato sequestrato denaro in contante per decine di migliaia di euro ritenuto provento dell’attività illecita.

Quello dell’IPTV illegale è un mondo criminale complesso ed assai insidioso, della cui dimensione e pericolosità non sempre chi le utilizza è avveduto e la cui pericolosità è dettata anche dal possibile utilizzo dei proventi verso nuove modalità criminali ben più lesive degli interessi dei cittadini.

L’attività fraudolenta che consta di circa 1.500.000 di utilizzatori, che pagano €10 al mese, ha prodotto un volume d’affari per la criminalità pari a € 15.000.000 mensili, ed al contempo ha determinato un ben superiore mancato introito per i fornitori di servizi televisivi a pagamento.

Nel sentire comune si ritiene che in fondo fruire di un sistema pirata non è un crimine, al massimo si sottraggono pochi soldi ad un colosso della comunicazione. Ma se si guarda il fenomeno nella sua complessità, e non solo nel singolo utilizzo, ci si rende conto che nella realtà non è così, un intero sistema produttivo viene messo in crisi.