Giovanni d'Ammassa

Avvocato con studio in Milano dal 1997, coltiva sin dall'Università lo studio e l’insegnamento del diritto d’autore. Fonda Diritttodautore.it nel 1999. Appassionato chitarrista e runner.

Come scrivere, leggere e interpretare un contratto di diritto d’autore (I 6 step dell’Officina dei Contratti di Dirittodautore.it) – EXTRA LIVE, 9 maggio 2023, ore 18, Webinar

Come scrivere, leggere e interpretare un contratto di diritto d’autore
I 6 step dell’Officina dei Contratti di Dirittodautore.it

 

con l’Avv. Giovanni d’Ammassa, il fondatore di Dirittodautore.it
📅 Live, lunedì 8 maggio ore 18:00 – durata circa 2 ore

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Come scrivere, leggere e interpretare un contratto di diritto d’autore, 8 maggio 2023, webinar

Come scrivere, leggere e interpretare un contratto di diritto d’autore
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con l’Avv. Giovanni d’Ammassa, il fondatore di Dirittodautore.it
📅 Live, lunedì 8 maggio ore 18:00 – durata circa 2 ore

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AGCM avvia una istruttoria per presunto abuso di dipendenza economica da parte di Meta nei confronti di SIAE

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Meta Platforms Inc., Meta Platforms Ireland Limited, Meta Platforms Technologies UK Limited e Facebook Italy S.r.l. (di seguito, Meta) per accertare un presunto abuso di dipendenza economica nella negoziazione con SIAE della stipula della licenza d’uso, sulle proprie piattaforme, dei diritti musicali.

In particolare, secondo l’Autorità Garante Meta potrebbe aver indebitamente interrotto le trattative per il rinnovo del contratto scaduto eliminando, altresì, i contenuti musicali tutelati da SIAE dalle proprie piattaforme social e non avrebbe fornito alla società le informazioni necessarie per svolgere le negoziazioni nel pieno rispetto del principio di trasparenza ed equità.

Secondo l’Autorità, Meta potrebbe avere abusato dello squilibrio contrattuale di cui beneficia chiedendo a SIAE di accettare un’offerta economica inadeguata, senza però fornire le opportune informazioni per valutarne l’effettiva congruità. A seguito dell’interruzione delle trattative, Meta ha eliminato dalle piattaforme social i contenuti musicali tutelati da SIAE in modo che non fossero più fruibili dagli utenti. L’Autorità ritiene che l’abuso di dipendenza economica ipotizzato possa avere un impatto significativo per la tutela della concorrenza nei mercati interessati e comportare un grave danno per i consumatori.

Tale condotta potrebbe non solo comprimere significativamente la capacità competitiva di SIAE sui mercati interessati, ma anche impedire agli autori che rappresenta – parte significativa di quelli attivi in Italia – di raggiungere la categoria di utenti, sempre più ampia, che fruisce delle piattaforme social. Il comportamento di Meta potrebbe avere ripercussioni anche sugli autori rappresentati da altre società (collecting societies) e che sono contitolari dei diritti insieme ad autori tutelati da Siae. A ciò si aggiunga che l’ostacolo all’accesso dei contenuti musicali sulle piattaforme di Meta potrebbe avere effetti negativi anche per la remunerazione dei diritti connessi dei produttori di opere musicali e di tutte le altre posizioni giuridiche tutelate nell’ambito della legge sul diritto d’autore.

Queste pratiche abusive, inoltre, potrebbero limitare in modo considerevole la possibilità di scelta dei consumatori che verrebbero privati della possibilità di fruire delle opere tutelate da SIAE , componente importante dell’offerta musicale italiana e internazionale.

Contestualmente all’istruttoria, l’Antitrust ha avviato anche il procedimento per adottare le eventuali misure cautelari ex art. 14-bis della legge n. 287/1990. L’interruzione della negoziazione tra Meta e SIAE , infatti, potrebbe incidere fin da subito sulle dinamiche competitive tra i diversi soggetti che compongono la filiera dei mercati dell’intermediazione dei diritti d’autore delle opere musicali. Di qui la necessità di un intervento cautelare che garantisca la riattivazione di un processo di negoziazione tra Meta e SIAE nel rispetto dei principi di buona fede, trasparenza ed equità.

Siamo pienamente soddisfatti perchè l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha condiviso le posizioni di SIAE e ha valutato quale indebita l’interruzione della trattativa da parte di META, violando le norme in materia di abuso di dipendenza economica” ha dichiarato Salvatore Nastasi, Presidente SIAE. “Siamo grati all’AGCM per questa decisione che ci consentirà di tornare a sederci al tavolo negoziale per confrontarci ad armi pari con il colosso americano, acquisendo, finalmente, le informazioni necessarie per poter assicurare un’equa remunerazione nell’interesse degli autori rappresentati da SIAE e, più in generale, dell’industria creativa italiana. Del resto, già domani è previsto un incontro presso il Ministero della Cultura nel quale ci confronteremo con la consueta trasparenza, con l’auspicio di pervenire a un’equa soluzione in tempi brevi“.

Giorgio Jarach, Alberto Pojaghi, Manuale del diritto d’autore

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Informazioni dell’Editore
Sin dalla prima edizione questo manuale, di cui fu autore Giorgio Jarach, si è fatto apprezzare per il linguaggio semplice e lo stile piano col quale sono affrontati molti problemi del diritto d’autore: essi rendono accessibile la materia non soltanto agli esperti del diritto ma anche a coloro che, pur non essendosi dedicati agli studi giuridici, hanno tuttavia necessità – per il lavoro che svolgono – di estendere le proprie nozioni di diritto d’autore oltre i primi rudimenti superficiali. Il manuale, che si presenta ora rinnovato nella stesura di Alberto Pojaghi, a seguito delle sensibili modifiche legislative nazionali e internazionali indotte dalle nuove tecnologie, offre un quadro generale della materia utile sia al lettore profano sia a quello competente, salvaguardando la completezza dell’esposizione e partendo dalle prime nozioni sino a giungere agli ultimi sviluppi. Il testo, articolato in 30 capitoli, è corredato da un ricco e aggiornato apparato di note di giurisprudenza con minuziosi riferimenti bibliografici e da un’Appendice che riproduce i testi legislativi, nazionali e internazionali di maggiore attualità, oltre a quelli previgenti in Italia la cui conoscenza è utile per una visione storica e scientifica d’insieme.

Editore: ‎ Ugo Mursia Editore (1 settembre 2019)
Lingua: ‎ Italiano
Copertina flessibile:‏ ‎ 786 pagine
ISBN-10: ‎ 8842538175
ISBN-13: ‎ 978-8842538172
Peso articolo: ‎ 939 g
Dimensioni: ‎ 14 x 4.52 x 21 cm

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Beatrice Cunegatti, Manuale del diritto d’autore

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Informazioni dell’editore
L’opera affronta con linguaggio semplice i temi del diritto d’autore e dei diritti connessi alla luce dell’evoluzione della normativa, dei mercati e delle nuove tecnologie.
L’attenzione agli aspetti pratici dell’impresa culturale e creativa permette di approfondire il diritto d’autore non solo agli esperti del settore, ma a tutti coloro che, studenti e operatori, desiderano estendere la conoscenza della disciplina delle diverse opere dell’ingegno (dalle più classiche come il testo, la musica, gli audiovisivi, fino ai format, ai docufilm, ai claim pubblicitari, ai multimedia). Il volume offre in modo sistematico un quadro completo della materia e i temi vengono proposti seguendo la vita del prodotto culturale, dalla ideazione e progettazione, alla produzione e commercializzazione, fino alla sua difesa (anche contro gli atti di pirateria in rete), così da agevolare il lettore nell’individuare l’immediata applicazione pratica della disciplina legale. I settori di riferimento dell’impresa culturale e creativa sono considerati in chiave attuale e il testo esamina i profili relativi alla gestione del diritto d’autore e dei diritti connessi nell’information society del mercato unico digitale, fino alla recente direttiva copyright.
Il testo è corredato di un glossario essenziale che agevola anche il lettore meno esperto nell’approccio alla materia del diritto d’autore.

Editore: ‎ Editrice Bibliografica (20 febbraio 2020)
Copertina flessibile ‏: ‎ 241 pagine
ISBN-10: ‎ 8893570025
ISBN-13: ‎ 978-8893570022
Peso articolo: ‎ 340 g
Dimensioni: ‎ 20 x 1.5 x 14 cm

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Mihály Ficsor, Collective Management of Copyright and Related Rights

Questa terza edizione del testo “Collective Management of Copyright and Related Rights” di Mihály Ficsor presenta una revisione approfondita con preziosi aggiornamenti sui diversi sistemi, le opzioni legislative e le migliori pratiche dei CMO in tutto il mondo.
Come per le edizioni precedenti, il libro è stato scritto per raggiungere un vasto pubblico, con un’attenzione particolare alle questioni che potrebbero emergere per i governi mentre preparano, adottano e applicano norme e regolamenti di gestione collettiva.
L’edizione fa anche luce sui nuovi sviluppi del diritto d’autore e dei diritti connessi, comprese le tendenze digitali, tecnologiche e commerciali, da tutto il mondo.
Inoltre, vi è una discussione dettagliata su argomenti quali aspetti della concorrenza, trattamento nazionale e diversi modelli di gestione collettiva.


Scarica gratuitamente dal sito WIPO

Giorgio Spedicato, Principi di diritto d’autore

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Presentazione dell’editore
In quanto disciplina giuridica dei processi e dei prodotti creativi attinenti al campo letterario, scientifico e artistico, il diritto d’autore non è rilevante solo per la formazione del giurista, ma anche per quella di numerose altre figure professionali principalmente riconducibili all’ambito umanistico.
Studiare il diritto d’autore significa dunque confrontarsi sia con i suoi aspetti più strettamente tecnico-giuridici che con quelli socio-economici: nell’intento di conciliare queste diverse esigenze il testo – aggiornato alle più recenti norme italiane ed europee, e in particolare alla Direttiva (UE) 2019/790 sul diritto d’autore nel mercato unico digitale -, offre una disamina della materia articolata per principi generali, spesso illustrati sulla base di esempi pratici, e con frequenti richiami ad altri ordinamenti.

Editore: ‎ Il Mulino (14 aprile 2020)
Copertina flessibile:‏ ‎ 224 pagine
ISBN-10: ‎ 8815287671
ISBN-13: ‎ 978-8815287670

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Passa alla Camera la nuova legge antipirateria

Passa alla Camera, con 252 voti favorevoli e nessuno contrario, il nuovo testo di legge antipirateria che esplicita a livello primario alcuni principi di tutela delle opere dell’ingegno, di responsabilizzazione degli operatori sulla rete e d’integrità e di sicurezza delle telecomunicazioni, già riconducibili a fonti di rango super-primario (Costituzione, Carta dell’UNESCO, Carta dei diritti fondamentali dell’UE e Convenzione EDU).

Sono poi dettate più specifiche disposizioni e procedure per la repressione della diffusione illecita di programmi e contenuti oggetto del diritto d’autore e dei diritti connessi.

Più in particolare, è prevista una procedura di disabilitazione dei siti che trasmettono abusivamente tali programmi e contenuti, che fa capo all’AGCom. La procedura è attivata a richiesta dei titolari del diritto di esclusiva. Il provvedimento disabilita l’accesso a contenuti illeciti mediante il blocco della risoluzione DNS dei nomi di dominio e il blocco all’instradamento del traffico di rete verso gli indirizzi IP univocamente destinati ad attività illecite. Destinatari del provvedimento di disabilitazione sono i prestatori di servizi, compresi i prestatori di accesso alla rete, i quali devono darvi immediata esecuzione.

E’ altresì prevista una procedura d’urgenza inaudita altera parte per i casi di programmi trasmessi in diretta, per cui la procedura ordinaria sarebbe tardiva per definizione. La procedura d’urgenza dovrà essere disciplinata da un regolamento dell’AGCom e dovrà prevedere mezzi di reclamo.

L’AGCom è tenuta a trasmettere all’autorità giudiziaria l’elenco dei provvedimenti di blocco adottati.

Il testo di legge apporta novelle alla legge sul diritto d’autore (n. 633 del 1941). Più in dettaglio:

  • mediante un’aggiunta all’art. 171-ter, viene incriminata la condotta di chi esegue abusivamente la fissazione su supporti di comunicazione di un’opera cinematografica, audiovisiva o editoriale;
  • con una modifica all’art. 171-sexies vengono previsti estesi poteri dell’autorità giudiziaria di ricerca e sequestro dei profitti conseguiti dai responsabili degli illeciti descritti nella legge, anche mediante la richiesta d’informazioni a banche e a società che gestiscono servizi di pagamento;
  • con una modifica all’art. 174-ter, viene – tra l’altro – estesa la punibilità della duplicazione di supporti di comunicazione non conformi alle prescrizioni della legge n. 633 alla mera messa a disposizione e la sanzione amministrativa per la recidiva è aumentata da 1032 euro a 5000.

Il testo di legge prevede infine che l’AGCom approvi un regolamento che adegui la precedente delibera 680/13/CONS alle nuove norme e che le contribuzioni a carico degli operatori (art. 1, comma 66, della n. 266 del 2005, legge finanziaria per il 2006) è incrementata per un ammontare complessivo annuo pari a 1 milione di euro, nel limite massimo dell’1 per mille.

Il testo normativo introduce il concetto di “opera editoriale“, ma senza darne una definizione. Nell’attuale testo della legge sul diritto d’autore, da nessuna parte è indicato che cos’è un’opera editoriale, come si può verificare qui.

SIAE – META: a che punto siamo?

La vicenda mantiene l’attenzione dei giornali e della politica, con l’interrogazione di Rita Dalla Chiesa, le dichiarazioni del ministro Sangiuliano, fino al presidente dell’AgCom Lasorella, che ha preso l’impegno di studiare il caso.

Nel frattempo SIAE ha inviato una e-mail esplicativa ai propri associati e mandanti, ribadendo come la decisione unilaterale di Meta di “silenziare” sui suoi social i contenuti gestiti dalla società sia “arrivata come un fulmine a ciel sereno, mentre il dialogo per trovare un accordo era ancora in corso“.

In questa e-mail SIAE risponde ad alcune delle domande sollevate dagli autori, dai creators delle piattaforme e in generale dal grande pubblico. Ecco il testo integrale:

Non è che SIAE ha preteso troppi soldi?
La negoziazione è stata interrotta per il rifiuto di Meta di condividere con SIAE le informazioni necessarie alla definizione di una somma congrua per remunerare gli autori e gli editori.
Le normative europee stabiliscono che gli aventi diritto debbano ricevere una somma adeguata e proporzionata per l’utilizzo delle loro opere (la Direttiva Copyright, ndr).
Meta ha imposto a SIAE una cifra forfettaria, nella formula del “prendere o lasciare”, senza fornire dettagli su come fosse calcolata. Meta ricava cifre astronomiche dalle opere musicali: queste sono tutte informazioni vitali per il calcolo di una somma adeguata e proporzionata.
La trasparenza nelle negoziazioni è un obbligo sancito dalle Direttive Europee, a tutela degli aventi diritto.
Ci siamo sempre dichiarati disponibili a rivedere le nostre richieste rispetto ai termini dell’accordo qualora Meta avesse condiviso i dati dei ricavi derivati dall’utilizzo delle opere musicali. Finora non abbiamo risposte. L’unico dato a nostra disposizione è quello pubblico, che Meta dichiara negli Stati Uniti: un fatturato di 116 miliardi di euro nel 2022.

Come mai Meta ha fatto accordi con 150 paesi e con SIAE l’accordo non si è trovato?
Tutto questo è successo solo in Italia (finora) per due motivi:
1. SIAE è verosimilmente la prima società di collecting in Europa, all’indomani della Direttiva Europea sul Copyright, ad aver avuto il contratto in scadenza con Meta. La stessa situazione potrebbe presentarsi nei prossimi mesi per le altre società di collecting in Europa, non appena i contratti che queste hanno con Meta scadranno. A oggi non è noto né quali siano questi 150 paesi, né che tipo di accordi Meta abbia stipulato.
2. Il colosso statunitense vive un momento critico e ha inaugurato una fase di pesante “spending review”. Lo testimoniano i licenziamenti di massa operati negli scorsi mesi, le cui motivazioni sono state spiegate dallo stesso Zuckerberg in un post pubblicato qualche giorno fa sul suo profilo Facebook. È chiaro che l’atteggiamento di Meta con SIAE ha anche a che fare con la situazione poco rosea in cui versa l’azienda di Menlo Park. Viene naturale pensare che, oltre che sulla pelle dei dipendenti, il taglio dei costi si voglia fare anche a discapito del lavoro di autori ed editori.
A questo punto, non sarebbe invece più lecito chiedersi: “Perché SIAE è riuscita a stringere accordi con tutti (Youtube, Tiktok, Spotify, etc.), ma non con Meta?”

Questa situazione danneggia comunque gli artisti che dite di voler tutelare, perché li penalizza sotto l’aspetto della promozione
“Ma io ti pago in visibilità”: quanti autori, artisti, e professionisti in generale, si sono trovati davanti a questa risposta nel corso della loro carriera?
A imporre l’obbligo – per le piattaforme di condivisione di contenuti – di pagare il diritto d’autore in modo proporzionato è la Direttiva Copyright per la quale gli stessi autori ed editori di tutta Europa si sono battuti per anni.
Comprendiamo che l’aspetto promozionale sia fondamentale per un artista, in particolare per gli emergenti. Il ritorno economico, in termini di diritto d’autore, è però una questione non solo di principio ma anche di natura pratica ed economica.
Già allo stato attuale, parlando di diritto d’autore, voi autori ed editori ricevete briciole dalle piattaforme di Meta.
Meta guadagna verosimilmente ingenti somme dallo sfruttamento delle opere musicali, forte anche della sua posizione dominante nel mercato. Quanto? Non lo sappiamo, perché Meta non ci ha dato informazioni sul suo business e su quanto guadagna dalla vostra musica.
Continueremo a cercare un dialogo con Meta a tutela dei vostri interessi, anche promozionali, ma è importante in questa fase non cedere al ricatto del “prendere o lasciare” perché la difesa del diritto d’autore è la nostra missione primaria: creare un precedente, anche alla luce del peso che questi soggetti potrebbero avere in futuro nell’utilizzo della musica, sarebbe un grave errore e un passo dal quale non sarebbe più possibile tornare indietro.

Perché spariscono anche le canzoni non tutelate da SIAE?
Come effetto collaterale della decisione di Meta di rimuovere i brani appartenenti al repertorio SIAE, tantissimi altri brani – internazionali o gestiti da altre società di collecting – sono spariti da Instagram e Facebook.
Perché? Dalla confusione che stiamo vedendo in queste ore sulle sue piattaforme, possiamo dedurre che Meta abbia riscontrato qualche difficoltà nell’identificazione delle opere che intendeva rimuovere.
Oltretutto, neanche l’industria musicale italiana era stata preallertata da Meta rispetto a questa decisione, il che può aver creato non pochi problemi alle case discografiche che avevano un nuovo prodotto o album da lanciare.

Il mercato discografico mondiale cresce del 9%, secondo il nuovo Global Music Report di IFPI

Secondo i dati del nuovo Global Music Report di IFPI anche quest’anno il mercato discografico globale segna un incremento in positivo: + 9% nel 2022, con ricavi totali pari a $26.2 miliardi di dollari. È l’ottavo anno consecutivo di crescita, grazie allo streaming a pagamento.

I ricavi in Europa, il secondo mercato più grande del mondo, sono cresciuti del 7,5%. L’Italia realizza un’ottima performance in positivo con un +11,1%, e oltre 370 milioni di euro di fatturato.

I ricavi sono guidati principalmente dallo streaming, cresciuto del 17,7%, e rappresenta il 66,7% dei ricavi totali dell’industria discografica, guidati da un aumento del 13,7% degli abbonamenti ai servizi streaming rispetto all’anno precedente. Il numero di ascolti premium in Italia è ormai costantemente maggiore di quello che avviene sul fronte free, mentre cresce del 36,2% anche il segmento sostenuto dalla pubblicità, tra i quali anche i ricavi dai social media tra cui Instagram, Facebook e TikTok.

Cala invece il comparto fisico con un negativo -2,2%, ma i vinili resistono: +11,7%. Il mercato fisico italiano rimane uno dei più forti a livello internazionale, posizionandosi all’ottavo posto.

In merito all’export, è stato un anno con ricavi in crescita per l’industria discografica italiana, che nel 2022 segna un +15% di entrate da royalty (mercato fisico, digitale, sincronizzazioni e diritti connessi), avendo generato oltre 22 milioni di euro nel 2022: è un incremento guidato in particolare dai ricavi digitali, in crescita del 12% rispetto all’anno precedente.

Da segnalare, infine, anche il positivo effetto del Bonus Cultura che nel 2022 ha generato oltre 19 milioni di euro per la musica registrata.