The Hollywood Reporter ha recentemente riportato la notizia sulla possibile perdita dei diritti di Skydance Media di The Terminator, film che dal 1984 ha generato cinque sequel incassando 1,8 miliardi di dollari a livello globale.
Pare, infatti, che la co-autrice del film originale, Gale Anne Hurd, abbia inviato a Skydance Media una notifica di risoluzione della concessione dei diritti. Ciò sulla base di una legge americana risalente agli anni ‘70 che consente agli autori/sceneggiatori dei film di riottenerne i diritti dagli Studios trascorsi 35 anni dalla prima pubblicazione dell’opera.
Sino ad ora tale disposizione normativa era stata ampiamente sfruttata dai musicisti, mentre parrebbe che, in quest’ultimo anno, diversi sceneggiatori abbiano inviato ai Major Studios avvisi di terminazione delle concessione dei diritti, il che minaccia di turbare chi possiede, allo stato, i diritti di fare sequel e nuove versioni di film iconici risalenti alla metà degli anni ’80.
Già lo scorso autunno, l’autore della sceneggiatura originale del film Venerdì 13 ha vinto una causa nella quale è stata riconosciuta la validità della notifica di risoluzione dei diritti inviata al produttore del famoso film. Il caso è ancora oggetto di appello, ma si tratta, comunque, di una importante sentenza che ha certamente aumentato la consapevolezza tra gli autori della possibilità di esercizio di tale diritto.
Sono, infatti, diverse le opere i cui diritti potrebbero tornare nella disponibilità degli autori: Gary K. Wolf sta cercando di porre fine ai diritti della Disney sul libro che è diventato Chi ha incastrato Roger Rabbit; gli eredi dello sceneggiatore di Beetlejuice mirano a fare lo stesso per la sceneggiatura del film della Warner Bros; e così anche la famiglia del romanziere Roderick Thorp, autore di Nothing Lasts Forever, alias Die Hard, prodotto dalla Fox.
Con il passare del tempo altri film della metà degli anni ’80 celebreranno i loro 35 anni di anniversario, il che potrebbe rendere più difficile per gli studi cinematografici realizzare sequel e remake.
Ad ogni modo, gli Studios avranno due anni per sfruttare ancora i loro diritti una volta che è stata presentata la notifica da parte degli autori.