La posizione de “L’ASSOCIAZIONE”

Da anni gli autori e gli artisti Italiani subiscono un danno rilevantissimo e ora che nel recepimento doveroso della Direttiva Comunitaria sul diritto d’autore si vorrebbe rimediare da parte del Governo, qualcuno grida allo scandalo.

Tutti sanno che la pratica di copiare privatamente canzoni e film è aumentata vertiginosamente. Per rifondere, almeno in parte gli autori, gli artisti, i produttori e coloro che lavorano nel campo della cultura e dello spettacolo fu promulgata in Italia nel 92 la cosiddetta, legge sulla copia privata, che stabiliva una royalty da pagare siti supporto vergine.
La royalty era a carico dei produttori dei supporti (nastri e CD R vergini) ed esisteva già in tutti i paesi europei. Solo che negli altri paesi questa royalty, che oggi l’industria dell’elettronica vuole far passare per una tassa (quando invece è un compenso per il lavoro, la creazione o la produzione d’una canzone, d’un film ecc.) si è progressivamente adeguata al costo della vita, mentre da noi è rimasta invariata a prezzi irrisori.
Risultato: gli autori, gli artisti, i produttori francesi, tedeschi, danesi, spagnoli guadagnano molto di più rispetto ai loro colleghi italiani.

Qualche esempio significativo sulla misura del compenso per copia privata:

Su supporto audio in Italia euro 0,036, in Francia 0,29, in Spagna 0,23;

Su supporto video in Italia euro 0,02, in Francia 0,45,

Sui CD-R in Italia euro 0,001, in Francia 0,45, in Danimarca 0,43, in Belgio 0,23.

Questo è il danno impressionante che subiscono gli autori e gli editori oltre che l’intera industria culturale del nostro Paese, penalizzata rispetto a quelle delle altre nazioni europee. Un danno che va a vantaggio dell’industria di elettronica multinazionali, con la conseguenza che da noi vale molto di più il supporto (musicassetta, videocassetta, CD-R) dei contenuti registrati. Eppure i contenuti (canzoni, films ecc.) sono la materia prima di qualsiasi registrazione.

Perché, dunque l’Italia si riallinei al resto dell’Europa per non rischiare di diventate una colonia culturale è necessario che vengano tenuti nel dovuto conto i nostri chiarimenti anche se esposti così sinteticamente e le aspettative di tutti gli operatori dello spettacolo per una giusta remunerazione del loro lavoro. Si confida, infine che anche gli Onorevoli Pietro Falena, Gianni Vernetti, presentatori di due interrogazioni al Ministro Urbani e il Sen. Giovanni Crema relativamente alla proposta di decreto di ratifica della direttiva comunitaria non vorranno fare mancare il loro appoggio a questa numerosa categoria di lavoratori.

La Giunta Esecutiva del L’ASSOCIAZIONE
Lucio Dalla, Gino Paoli, Mario Lavezzi, Aldo D’Argenio

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