Il Comitato per la tutela della proprietà intellettuale

Ci può raccontare qualcosa sul Comitato per la tutela della proprietà intellettuale?

C’è poco da dire: non si è mai riunito! Qualcuno, nella specie il sottoscritto, aveva facilmente suggerito in sede di elaborazione della legge 248, un comitato di questo genere, con funzioni operative, perché il comitato doveva essere un centro di monitoraggio, un centro di promozione e di analisi dell’evoluzione tecnologica in materia di diritto di autore, collocato in un ufficio con altre responsabilità delicatissime, quale la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha evidentemente comportato quella che poi è stata una conseguenza più che logica, che di fatto il comitato non si sarebbe mai riunito.Io ricordo il sottosegretario Chiti (del precedente governo, ndr), che con grande sensibilità ha attivato e fatto funzionare veramente il comitato, e il sottosegretario Chiti aveva una straordinaria sensibilità su tutte le implicazioni anche in itinere di questo organismo.
Devo prendere amaramente atto che viceversa, dal momento del rinnovo del Governo, il comitato si è riunito una sola volta e probabilmente solo per una attività di conoscenza ormai è giunto quasi alla scadenza. Due anni, una delle scadenze più corte che esistano.
Comunque, questo comitato sotto la presidenza Amato ha svolto un certo ruolo, importante, anche riunendosi piuttosto spesso, ora prendo atto che con il nuovo Governo, nonostante una condivisibile attenzione ai problemi della comunicazione, c’è stata giusto una riunione. e probabilmente fra l’altro ancora non è stato risolto, ed è piuttosto singolare, il problema giuridico sul fatto se il Comitato debba stare ancora presso la Presidenza del Consiglio o al Ministero per le Attività Culturali,nell’incertezza il Comitato non si riunisce.
Forse su questo proprio Andrea Camilleri, uno dei componenti del comitato , che sa trarre ispirazione dalle ottusità burocratiche, tutti ricordiamo “La concessione del telefono”, potrà allora tra qualche anno ispirarsi.

Chi sono i membri del Comitato, oltre a Lei?

C’è Andrea Camilleri, che tutti conosciamo, persona di grande livello intellettuale, e veramente, pur essendo parte di un’altra generazione, anche attentissimo scrittore e studioso storico delle generazioni precedenti, ha quella lucidità intellettuale che gli consente di arrivare anche a cogliere le implicazioni legate alle nuove forme di aggressione al diritto di autore.
C’e’ Davide Rossi (direttore generale di UNIVIDEO, ndr), che ha portato l’ esperienza della produzione multimediale avanzata, anche lui generazionalmente fa parte della fascia dei giovani, poi l’avv. Maurizio Mandel della S.I.A.E., persona attenta ai profili giuridici, ma soprattutto con una direi inimitabile esperienza nel patrocinio della S.I.A.E. a tutti i livelli, e io, che porto questa mia esperienza di magistrato ordinario.
Devo dire che il Comitato ha lavorato anche con un certo affiatamento, con una sua capacità costruttiva e creativa, fin quando ha potuto.
Purtroppo non è bastato.

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